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Il significato antropologico della festa di Halloween

Aggiornamento: 13 dic 2017

La tradizione della festa di Halloween risale a oltre 2000 anni fa.

Gli antichi Celti credevano che ci fosse un passaggio tra il mondo dei vivi e dei morti e che si aprisse la notte del nuovo anno, che per loro era il 31 Ottobre.

Le anime dei morti potevano attraversare il passaggio e tornare nel mondo dei vivi per una notte sotto forma di fantasmi.

Il problema era che molti di questi fantasmi erano pericolosi e venivano ritenuti colpevoli di delitti.

I Celti utilizzavano costumi fatti con parti di animali, come le pelli, per trarre in inganno e confondersi con gli spiriti maligni, ed evitare che questi potessero fargli del male.

La tradizione di intagliare le zucche nasce in nord America e si rifà al folklore irlandese dove in realtà venivano usate le rape per farne delle lanterne per ricordare le anime bloccate nel Purgatorio.

Ogni casa il 31 di ottobre espone la zucca con la luce per allontanare gli spiriti vaganti.

Il Friuli ha una forte ascendenza celtica, è una delle poche regioni italiane in cui la Festa dei Santi e il Giorno dei Morti hanno da sempre fatto rivivere le antiche tradizioni pagane della riaccensione delle luci e della rievocazione dei defunti.

La tradizione di illuminare le zucche era presente in Friuli ben prima che dall’America arrivasse la moda di Halloween (parola che peraltro significa proprio ‘tutti i santi’).


Tratto da fonti internet e rielaborato liberamente.

di Martina Da Ponte Psicologa Coach

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